“L’antimafia della Chiesa, la sua evoluzione dal XX secolo ad oggi, da Sturzo a Papa Francesco”


"L'antimafia della Chiesa, la sua evoluzione dal XX secolo ad oggi, da Sturzo a Papa Francesco"

Quando

17/12/2015    
9:00

Dove

Cinema "Rouge et Noir"
Piazza Verdi, Palermo

Tipologia evento

Gli studenti impegnati nel progetto “Giovani cittadini, consapevoli attivi e responsabili”, promosso dal centro studi Pio La Torre con il sostegno del dipartimento della Gioventù e del servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei ministri, si recheranno a Palermo, accompagnati dalla prof.ssa Giuffrè, per assistere alla conferenza “L’antimafia della Chiesa, la sua evoluzione dal XX secolo ad oggi, da Sturzo a Papa Francesco”.

Relazioneranno Alessandra Dino, docente Unipa, Rosario Giuè, docente e scrittore, Don Corrado Lorefice Vescovo di Palermo, Don Francesco Michele Stabile, storico della Chiesa. I lavori saranno introdotti e moderati da Vito Lo Monaco presidente centro Studi Pio La Torre.

 

Dai rituali di affiliazione usati da Ndrangheta e cosa nostra agli inchini delle ‘varè davanti alle case dei boss nelle processioni religiose, fino alla Bibbia usata dal boss Provenzano e la recente scomunica ai boss da parte di papa Francesco. Si è parlato anche della «liturgia» usata in modo strumentale dalla mafia, alla conferenza «L’antimafia della Chiesa – la sua evoluzione dal XX secolo ad oggi, da Sturzo a Papa Francesco», organizzata dal centro studi Pio La Torre a Palermo. All’incontro sono intervenuti la docente universitaria e sociologa Alessandra Dino, lo scrittore Rosario Giuè, e lo storico della Chiesa don Francesco Michele Stabile, moderati da Vito Lo Monaco, presidente del centro studi. «Le premesse per un cambiamento nel rapporto mafia e chiesa ci sono e ci devono essere – ha detto padre Michele Stabile – Gli inchini durante le processioni religiose di fronte alle case dei boss prima erano prassi normale, oggi lo sono meno. Occorre vigilare sulle confraternite per evitare lo scollamento tra devozione e impegno etico, e salvaguardare la religiosità popolare, eliminando questi aspetti del cerimoniale che si prestano a ogni collusione e ambiguità». L’iniziativa rientra nel progetto «Giovani cittadini consapevoli, attivi e responsabili» promosso dal centro studi Pio La Torre con il sostegno del dipartimento della Gioventù e del servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei ministri. «Quando cosa nostra è in crisi di identità dopo le stragi del 1992 – spiega la sociologa Dino – ha bisogno di un’immagine forte, e in questo la soccorre il boss Provenzano che, utilizzando la Bibbia si presenta una sorta di Dio dell’antico testamento, un personaggio che può punire ed è al contempo benevolo».

Fonte: dall’articolo a cura del Centro Pio La Torre

Rif: Circolare n. 101 – Conferenza progetto educativo antimafia a Palermo