Verrà messo in scena domenica 18 giugno alle 20.30, presso il “Palauxilium” di Sant’Agata Militello lo spettacolo “L’ora di Edipo”, liberamente tratto dall’ “Edipo Re” di Sofocle e da “La macchina infernale” di Jean Cocteau. La rappresentazione è stata allestita dalla compagnia teatrale “Le Maschere”, azienda simulata costituita nell’ambito del progetto di “Alternanza Scuola/Lavoro” , di cui è referente la prof.ssa Silvia Scrofani. Tutor e regista degli allievi è il prof. Sergio Foscarini, che ha coinvolto anche altri volenterosi studenti del Liceo dal secondo al quinto anno di corso. La preparazione dello spettacolo li ha visti impegnati in ruoli scenicamente importanti, personaggi ricchi di sfumature, carichi di allusioni, seducenti ed inquietanti come solo un mito può proporre. In questo caso il mito è quello di Edipo, paradigma dell’uomo dotato di un’intelligenza che gli permette di vincere mostri e salvare città intere, ma che nulla può contro il destino. Le Parche, spietate e ghignanti, filano un ordito che lo avviluppa, predispongono una “macchina infernale” volta all’ “azzeramento” che, scena dopo scena, stringe e schiaccia Edipo, (rappresentato giovane e poi adulto) e coloro che a lui sono legati: Laio, che riappare come uno spettro, Giocasta, moglie premurosa per la maternità negata, alla ricerca del figlio nei giovani che le si accostano, la Sfinge, fanciulla non rassegnata alla necessità di uccidere che si tramuta in mostro che attanaglia, ma soccombe dinanzi al fascino del giovane eroe. Intorno a loro, freddo e sinistro, Anubi, Tiresia, sacerdote perfido e ambiguo come la sua doppia natura esige, un brutale Creonte, mentre soldati di guardia alle porte di Tebe, matrone e fanciulli del popolo presagiscono un futuro di morte e il coro dei tebani ossessivamente ripete l’agghiacciante oracolo “Egli ucciderà suo padre; egli sposerà sua madre” fino a quando l’implacabile trappola del destino sia scattata per bloccarli per sempre. Sola, come il mito rivela, resta Antigone a fianco dell’anziano e cieco padre, a sostenerlo quando nulla più resta.
PERSONAGGI E INTERPRETI
Parca: Virginia Bertolino
Parca: Mary E. Mastrantonio
Parca: Chiara Pagliaro
Parca: Alice Palazzi
Parca: Letizia Picione
Coreuta/Ragazzetto: Francesco Alizzi
Coreuta: Samson Carianni
Coreuta: Salvatore Gallo
Coreuta/Ancella di Laio: Filomena Di Rosa
Coreuta/Ragazzetta: Marzia Armeli
Coreuta/Incubo: Chiara Mancuso
Coreuta: Federica Monastra
Coreuta: Marta Sirna
Edipo Giovane: Martino Mogavero
Edipo Anziano/Spettro di Laio: Sergio Catanzaro
Dio Anubi: Nino Scurria
Tiresia: Mauro Carlino
Creonte: Biagio Riolo
Soldato Giovane: Donato Sanfilippo
Soldato Capo: Stefano Faraci
Messaggero: Alessandro De Maria
Giocasta: Nicoletta Cedro
Sfinge ragazza: Avila Graziano
Sfinge mostro: Giuliana Scaffidi
Matrona: Laura Galipò
Antigone: Daniela Regalbuto
COLLABORATORI
Fotografe di scena: Giorgia Aquilia, Cristina Miraglia
Aiuto regia: Francesco Drago
“I Fantasmi dell’Inconscio nell’Uomo Moderno”
S. Agata Militello (ME) “L’ORA DI EDIPO” da Sofocle e Cocteau
I miti greci sono dei pozzi senza fondo di verità, di eterna modernità, di inesauribili interpretazioni, di continua ricerca, di sorprendente ambiguità, ma soprattutto di riflessioni senza tempo, di riletture di quel mistero, o di quell’enigma, che è la vita umana, ieri come oggi.
Jean Cocteau, scrittore francese dell’Otto-Novecento, ha riesaminato e riscritto, con affascinante nuova sperimentazione, quell’antichissima narrazione sacra, etica e conoscitiva, proponendo una nuova, inedita reinvenzione, in chiave moderna, del mito della Sfinge di Tebe, di Giocasta, di Edipo e del suo parricidio: una riscrittura surreale, la sua, visionaria, bella, a metà strada fra il tragico e il burlesco, in cui gli déi appaiono per quello che sono: ridicoli e capricciosi ingrandimenti delle passioni e delle debolezze umane.
Pubblicata negli anni Trenta del secolo scorso, La macchina infernale, da cui è tratta “L’ora di Edipo”, evidenzia un’amara verità: molti uomini nascono ciechi e non se ne rendono conto fino a quando una verità incontestabile non spalanca loro gli occhi e fa loro scoprire quello che è l’amaro, orribile oscuro gioco del destino.
Liberamente tratto dalle opere di Sofocle e, appunto, di Jean Cocteau, per la regia del prof. Sergio Foscarini, domenica 18 giugno [ieri sera] è andato in scena al Palauxilium di S. Agata Militello, per iniziativa del locale liceo classico e linguistico “Leonardo Sciascia”, di cui è Dirigente la prof.ssa Maria Larissa Bollaci, lo spettacolo “L’ora di Edipo”, interpretato da una trentina di alunne e alunni, assistiti dai docenti Patrizia Baldanza e Maria Condurso, nel quadro delle nuove attività didattiche scuola/lavoro di cui è referente la docente Silvia Scrofani.
La performance, applaudita dalla gran folla di alunni, insegnanti e genitori, ha rivelato di quali notevoli potenzialità sono portatori i giovani quando si stringono intorno a un progetto che li coinvolge e li affascina.
Salvatore Di Fazio