Un Canto di Natale


Un Canto di Natale

Quando

23/12/2015    
17:00 - 18:30

Dove

Palauxilium
Piazza Don Bosco, Sant'Agata di Militello

Tipologia evento

Adattamento teatrale e interpretazione a cura dei ragazzi della III A e della IV A Classico dell’istituto

“A Christmas Carol” (“Il Canto di Natale”) uscì per la prima volta nel 1843. Fa parte della raccolta di racconti “The Christmas Book” (“Libri di Natale”), opera di Charles Dickens (1812-1870). Fu pubblicato da Chapman and Hall, in edizione di lusso, con rilegatura rigida di velluto rosso a bordi dorati, e le illustrazioni di John Leech, vignettista della rivista satirica Punch, dichiaratamente rivoluzionario. Il 24 dicembre 1843, nonostante fosse in libreria da pochi giorni e avesse un costo elevato, il racconto aveva venduto 6.000 copie, un vero record per l’epoca.

“A Christmas Carol” è la storia fantastica, suddivisa in cinque parti, di Ebenezer Scrooge, un ricco e avaro uomo d’affari, che disdegna tutto ciò che non sia legato al guadagno e al denaro. La vigilia di Natale, irritato dalle festività, perché secondo lui portano ozio e un inutile dispendio di soldi, rifiuta in malo modo di fare un’offerta per i poveri, fa lavorare fino a tardi il suo impiegato, al quale concede una paga misera, caccia il figlio di sua sorella, che era venuto per invitarlo al pranzo di Natale, e per la strada risponde sgarbatamente agli auguri che gli vengono rivolti.
Quando arriva davanti alla porta della sua casa deserta, sul battente della porta gli appare lo spettro del suo defunto socio, Jacob Marley. Questi lo ammonisce sulla sua condotta di vita, e lo invita a ravvedersi per non essere costretto a vagare come lui per l’eternità, portandosi appresso il peso delle catene che si era guadagnato con la sua aridità e brama di denaro.
Per questo a Scrooge faranno visita tre Spiriti, nell’ordine, lo Spirito del Passato, lo Spirito del Presente e lo Spirito del Futuro.
Lo Spirito del Passato lo riporta indietro, quando Scrooge, da bambino, era stato mandato dal padre in collegio. E poi la premura di sua sorella, il lavoro presso il bonario Fezziwig e l’amore per Bella. Scrooge aveva rinunciato a tutti gli affetti per dedicarsi solo a farsi una posizione guadagnando denaro.
Lo Spirito del Presente gli mostra come la gente intorno a lui si stia preparando al Natale, l’atmosfera di festa, di gioia, di amore. Quella che era stata la sua fidanzata è sposata e felice; il suo impiegato è povero ma ha una famiglia unita; suo nipote pranza insieme a parenti e amici, e lo sta prendendo in giro per la sua avidità. Tutti ridono di lui.
Lo Spirito del Futuro gli fa vedere cosa succede alla morte di un signore ricco, di cui non si sa il nome. Nessuno lo visita, nessuno vuole andare al funerale, i servi si dividono le sue poche cose, l’azienda e la casa sono vendute. Alla fine lo Spirito gli mostra la lapide al cimitero con il nome “Ebenezer Scrooge”.
A questo punto Scrooge capisce che ha sbagliato tutto nella vita, e si ravvede. Il giorno di Natale è finalmente Natale anche per lui, così che dispensa regali e sorrisi e auguri ai passanti, al suo impiegato, a suo nipote e al mondo intero.

In genere, il racconto viene considerato una morality in pieno stile medievale, per il simbolismo religioso e l’atmosfera da melodramma. In realtà, Dickens affronta tematiche sociali, attaccando le classi alte, il lavoro minorile in fabbrica (che lui stesso aveva dovuto sopportare, perché costretto dal padre), la povertà. Per fare ciò, si serve di una struttura da dramma teatrale, suddivisa in cinque parti, che è da considerarsi lo sviluppo dei famosi Pickwick Papers, scenette condite da personaggi che assumeranno forme definite nei romanzi successivi. Hanno inoltre influito il gusto picaresco dell’autore, lettore appassionato di Henry Fielding, la struttura del dramma, e l’atmosfera gotica.
Numerosi sono stati gli adattamenti, da quelli fumettistici, come il celebre “Canto di Natale” di Topolino, a quelli cinematografici, a partire dalla versione muta del 1911, e a quella del 1951, resa celebre da Alistair Sim. L’ultimo film risale al 2009, ed è stato realizzato in animazione digitalizzata in 3D, con il supporto di veri attori: Ebenezer Scrooge è stato interpretato dall’attore Jim Carrey.
Da menzionare anche una versione radiofonica sull’emittente CBS Campbell Playhouse, che risale al 24 dicembre 1939. Ad interpretarlo Lionel Barrymore, che aveva recitato “A Christmas Carol” alla radio la prima volta nel 1934. La voce narrante e la produzione erano di Orson Welles, insieme con il Mercury Theatre Group. Le musiche furono composte e dirette da Bernard Herrmann.

Fonte: Biografieonline